lunedì 13 luglio 2015

Tre "uomini" in camper, per non parlar del cane!

Oggi mi premio così.
Con un libro della mia infanzia, legato a tanti ricordi.
Apro la prima pagina e la prefazione sembra parlare proprio a me. Ho deciso, quindi, per una volta, di chiudere la bocca (e fermare le dita) e lasciar parlare lui.


Riguardo a certi libri - ma oddio, non è così che è per tutte le cose della vita? - che hai letto molti anni prima, non si sa perché, ma pensi sempre che è meglio non rileggerli più, perché ti deluderebbero.
Pensi che non sarebbe più come prima: allora eri ingenuo, ti commuovevi o ridevi o ti emozionavi o in qualche caso ti trovavi di fronte a qualcosa che ti stava cambiando - forse dicevi "per sempre" - e ora di tutto questo ne sorrideresti; allora tieni questi bei libri - e tutte le cose della vita - in certi scaffali, li spolveri ogni tanto e sorridi loro mentre lo fai, pensando: miei cari, non posso rileggervi, è inutile, non rinnego niente di quel che ho pensato in passato, ma ora no, ora è diverso, ho addosso tutto il "bagaglio culturale" che vedete - e lo vedete, no? - voi siete così giovanili, adolescenziali anzi, e io ora sono così diverso da allora, ma così diverso; sono come dire, smaliziato, ecco.
E poi una volta mentre ne spolveri uno, lo apri e c'è una frase sottolineata, la rileggi, e ti sembra bella uguale. Allora cerchi una sedia intorno, la trovi, ti siedi e cominci dalla prima pagina, con stampato sul volto un sorriso pietoso, e sei già pronto per dire: com'ero stupido, com'ero ingenuo.

Per esempio, a me capita di rileggere, che so, Tre uomini in barca (per non parlar del cane) e subito c'è il narratore che soffre di tutti i disturbi che il trattato medico descrive: tutti, uno dopo l'altro.
Penso: come me lo ricordo! E rido. Dovevo scuotere bonariamente la testa, e invece pagina dopo pagina riaffiorano delle risate che sono le stesse di allora, le stesse emozioni; anzi no, non le stesse emozioni, no: sono raddoppiate! Perché intanto che rido di nuovo negli stessi punti dove ridevo prima - ma il bagaglio dove è andato a finire? - nello stesso tempo ricordo anche come ero prima.

E in un soffio sono, di nuovo bambina, seduta nel camper circondata da mamma e papà (per non parlar del cane) nelle afose autostrade tedesche a rinfrescarmi l'anima con questa lettura.


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