venerdì 30 ottobre 2015

Un sacco di risate

Classe nuova, supplenza lampo di due ore a sorpresa.
Prendo la mia borsa d'emergenza e vado.

'Vi racconto una storia:
la storia di una bambina. indovinate come si chiamava?
Si chiamava Silvia'.

'Eri tu maestra?'

'No! UNA bambina, mica mi chiamo solo io Silvia!
E' il giorno del suo compleanno, compie 8 anni, e riceve un regalo che in quel momento non le piace tantissimo...un regalo di carta!'

'Un libro!!'

'Già, pero' in quel momento non mi era...ehm ehm...non le era... sembrato un regalo prezioso, avrebbe preferito un giocattolo. Invece piano piano le iniziò a piacere cosi' tanto che ancora lo conserva.
Poi questa bambina e' diventata maestra'

'Allora lo vedi che sei tu!!'

'E ancora conserva quel libro e lo porta nelle classi per leggerlo ancora, dopo quasi 20 anni.
Ed, infatti, ho proprio qui la copia originale originalissima di quel compleanno!'

Il libro era: 'Un sacco di risate, una valle di lacrime'.
Un libro che non inizia con delle parole ma con dei disegni.

Un libro fuori produzione, a quanto mi risulta. Se siete tra i fortunati ad averlo, tenetevelo stretto come faccio io, altrimenti cercatene assolutamente una copia!


Finisce la lezione, grande applauso di saluto! 


sabato 24 ottobre 2015

Puntiamo in alto, dietro le quinte

Pensavo: mi taglierei un mignolo per saper disegnare!

Forse, se guardo con molta attenzione le cose riuscirò a riprodurle fedelmente.
E poi non ci riuscivo mai. 
Le luci erano sempre troppo speciali e i colori troppo misteriosi.
Forse se seguo solo la fantasia...ma poi questa correva veloce e la mano non riusciva a seguirla neanche da lontano.
Mamma mi diceva: "giorno dopo giorno, vedrai, si migliora con l'esercizio!"
Ed io provavo a crederle e darmi tempo ma non sono mai stata soddisfatta.


Cosi', eccomi qui. 10 dita ed il desiderio ancora intatto.

E ogni tanto riprovo ma rimane un mistero come si faccia a catturare forme e sfumature, come si faccia a conquistare un proprio stile.
Per questo, ammiro moltissimo chi riesce a farlo e vorrei scoprirne i segreti e le storie.
Quando poi ho iniziato ad appassionarmi di libri per ragazzi, si è veramente aperto un mondo di immagini e fantasia.

Nasce cosi', l'idea si questa iniziativa, Puntiamo in alto.

Io ho questo blog e scrivo, scrivo per sfogo, per ricordare, per distrarmi, ma se nessuno leggesse mai nulla, pian piano perderebbe il suo scopo, perché la parte più bella della comunicazione è sentirsi ascoltati.
Allo stesso modo, immagino, di essere riuscita ad esaudire questo mio desiderio e passare meravigliosi pomeriggi di relax e creatività, circondata da colori e pennelli, vorrei che i miei lavori fossero visti ed osservati da molti, vorrei raccontare il perché delle mie scelte, vorrei che qualcuno mi facesse domande, vorrei che qualcuno si perdesse tra le mie trame.

Il mondo ha bisogno di creatività, ha bisogno di immaginario.
E non sempre e' semplice farsi notare.
Non siamo importanti o riconosciute, sudiamo per farci conoscere per le nostre peculiarità ed unicità. Guardateci, ci siamo, ci crediamo e Puntiamo in alto.

 

Giorni fa ho lanciato un rete ed ho pescato 6 persone, 6 giovani ragazze, desiderose di collaborare, di creare bellezza, di farsi vedere, entusiaste ed appassionate.
E' un peccato che le idee rimangano chiuse, lasciamole volare e, come questo progetto mi sta dimostrando, qualcuno le raccoglierà e, aggiungendo legami, le renderà sempre più belle.

Ringrazio davvero chi ha raccolto questa mia idea e voi che ci seguirete.
Il mondo e' pieno di storie, per chi le sa guardare e per chi le sa ascoltare. Presto racconteremo le loro.




venerdì 23 ottobre 2015

Farfalle e artisti

"Orecchie di farfalla" un libro fatto ad arte

Alcuni albi illustrati hanno l'infinito pregio di poter essere libro ed opera d'arte;
di essere letti ed essere ammirati.
Alcuni hanno il pregio di mostrarci un modo diverso di rappresentare la realtà, non legato a idee preconcette su capacità e tecniche, guidandoci verso nuovi modi di illustrare, modi originali che diventano poi nuovi sguardi sulla realtà.
Alcuni disegnano la fantasia, ed il bello è che ognuno lo fa a modo suo.
Ed è proprio questo che fa di un disegnatore un Artista.

"Orecchie di farfalla" ne è un esempio.
I miei occhi quando l'osservano si ricaricano di bellezza e la mia mente si perde in mondi infiniti di creatività.



Quando poi a questo si aggiungono frasi dolci dai risvolti inaspettati allora l'opera è completa!
Con fili magici per capelli, naso di carta di giornale e occhi curiosi su sfondi ricamati seguo appassionata la protagonista posandomi sui dettagli come una piccola farfalla.




lunedì 19 ottobre 2015

Come funziona l'ex maestra

Quando si va a salutare una vecchia classe da maestra precaria che ogni anno cambia scuola c'è sempre un insieme forte di emozioni, tristezza e gioia. Almeno credo.
Questa per me è la prima volta che sento il desiderio profondo di tornare ad abbracciare vecchi alunni e colleghe.
Un desiderio che alcune notti mi ha fatto sognare di essere già lì, o di essere ancora lì, con loro.

Una forte nostalgia per un anno passato insieme, quando è stato un anno bello come il mio. Il ricordo di tante esperienze passate e la paura per il nuovo inizio in un'altra situazione che mi sembra non potrà mai essere bella come questa.

Per una giovane maestra, che ha avuto un duro inizio e spesso, troppo spesso, ancora oggi, dubita di sé stessa e delle sue scelte, una maestra impaurita, avere un benvenuto caloroso ed affettuoso come quello che mi è stato riservato da questi bambini e dalla mia collega del cuore è stato un regalo che mi ha dato la forza di guardare avanti e credere in me.
Non dimenticherò mai quel sorriso sincero.

Ora tutto è pronto, il distacco è già avvenuto, il ricordo è con me come il profondo ringraziamento per tutto quello che ho potuto dare ed ho ricevuto.
Tutto è pronto, manca solamente che le gambe si mettano in cammino ed il coraggio di bussare dopo un anno a quella porta.

Non arriverò a mani vuote, porto con me un grande pacchetto regalo, piatto e non troppo pesante: un libro.
Il primo libro che ho letto ai loro occhi ed ai loro cuori prima di salutarli per le vacanze natalizie: "Come funziona la maestra". Lo lascio a loro per questo saluto più lungo ma mai definitivo, affidandolo alle premurose mani della loro maestra.

Ricordo il silenzio, gli sguardi curiosi, un caschetto biondo di prima elementare che quando leggo: "Dentro la maestra ci sono i numeri, le tabelline, i fiumi, i monti, l'orologio, i cinque sensi, l'uomo primitivo e tante altre cose..." chiede: "ma veramente voi avete dentro tutto questo?"

e l'eco nel cuore del suono di queste parole:


Ora tutto è pronto.

sabato 10 ottobre 2015

Ci vuole pazienza...


Ci vuole pazienza...lo sanno bene Julie Fogliano e Erin E. Stead!

Non inizierò con una lunga valutazione sul fatto che i bambini oggi hanno meno capacità di attenzione e concentrazione, che sono abituati ad avere tutto e subito, che sono circondati da un mondo che si muove veloce, anche troppo veloce ed hanno perso il saper aspettare.

Come sempre cerco di fare, parlerò di me.

Due albi illustrati, degli stessi autori, sono stati per me, in giornate caotiche e frenetiche, in cui la mente correva ed io stavo lì ad inseguirla dietro pensieri e preoccupazioni, un respiro profondo di aria fresca che mi ha riempito il torace.
Un attimo di calma, il placido movimento delle onde, l'osservare il mare.

Uno stile che mi colpisce per la sua delicatezza e raffinatezza.
Per l'uso sapiente di colori tenui e di segni rilassanti; un progetto, un'idea, in cui tutto torna e nulla è lasciato al caso.

'Se vuoi vedere una balena', di cui avevo già parlato qui 
'E poi è primavera'.



In entrambi i libri spiccano i colori pastello e delicate illustrazioni che ci portano in questa realtà di attesa. 
Un bambino ed il suo cane, che lo segue fedelmente, aspettano. C'è chi aspetta di vedere una balena e chi aspetta la primavera; tutti concentrati nel loro obiettivo.
E, prima o poi, la loro fatica, da un momento all'altro, come per magia sarà ricompensata.

Saper attendere, conquistare una dimensione di lentezza, ed ogni momento diviene speciale, come ancora più prezioso il momento in cui saremo accontentati.

Se vuoi vedere una balena, ti serve del tempo per aspettare
e del tempo per guardare
e del tempo per pensare se "Quella è una balena?"
Per caso questo è un po' di verde?


Se siete curiosi sulla realizzazione delle immagini, qui potete trovare uno stupendo storyboard delle tavole illustrate che spiega la tecnica utilizzata.


lunedì 5 ottobre 2015

Bambini nel bosco

Risultati immagini per bambini nel bosco
Immagina di essere un bambino e vivere in una realtà in cui sei stato privato di tutto, come un piccolo animale. 
Nessun vestito, nessun gioco, nessuna informazione.

Questa è l'unica realtà che conosci e riconosci. 
Non hai ricordi oltre che giorni che si susseguono uguali, circondato da altri individui come te. 
Con loro non condividi esperienze o risate, non sai come si fa e non immagini neanche si possa fare.
Condividete solo il cibo, quel poco che vi lanciano, e le lotte per procurarvelo.
Nessun legame affettivo, solo la legge del branco.

Un giorno, un bambino, proprio come te, scopre un tesoro; nascosto nel bosco, un libro di fiabe.
E qualcosa magicamente si sveglia nella sua mente e inizia a leggere.
Lettera dopo lettera scopre altre realtà, scopre il sapore delle parole.
E una sera, inizia a leggere ad alta voce a quei bambini che da allora diventano sui Compagni e come una carezza delicata che li sfiora anche loro scoprono altre realtà ed il sapore delle parole.

Con le parole arriva il parlare. Arrivano le domande su di sé e sul mondo.
I loro occhi si aprono e cercano risposte.

Le storie hanno risvegliato la loro umanità sopita ed ora, dopo aver letto e riletto e consumato tutte le storie nel libro, sono pronti a vivere la loro avventura alla ricerca di idee che sono spuntate nella loro mente solo quando ne hanno scoperto il nome, una Casa, una Mamma, un Abbraccio.

venerdì 2 ottobre 2015

Il mio Miramuri

Mi capita tra le mani questo libro, che poi chiamarlo 'libro' forse non è nemmeno tanto corretto.
"Miramuri" il titolo.
E non fatevi ingannare come me, non è una tenera storia che viene dall'oriente.
Ma molto di più, se si ha uno sguardo abbastanza aperto da riuscire ad apprezzarne la rivoluzionaria novità.
Da piccola guardavo le nuvole e immaginavo storie, da grande ho visto bravi fotografi riuscire a cogliere piccoli dettagli, apparentemente insignificanti, di oggetti quotidiani e rivoluzionarli.
Oggi, scopro, grazie a "Miramuri" storie infinite tra le pieghe della città, tra le crepe del muro, tra le sue incrostazioni.
Storie che fanno rivivere un'idea, un'immagine, un passato, che esaltano la dignità e l'identità della foto.


Allenare uno sguardo attento e curioso, audace e spontaneo, anticonvenzionale e artistico è fondamentale sin da piccoli e come, piccole gocce, di questo si nutre la nostra fantasia.
Allora prendo questo libro e, come già vi ho raccontato altrove, lo metto nella mia "Mensola delle letture promesse".
Lo porterò in classe e partendo da una di queste uniche tavole inventeremo storie e collegamenti provando e riprovando, ogni giorno in mille modi diversi, fino a sentirci immersi ed abbracciati dalla narrazione, fino ad immaginare libri aperti in tutti i nostri passi sulle strade che facciamo tutti i giorni da anni e che ormai non guardiamo neanche più.

L'arte è un'altra cosa ma giocare non costa nulla. Allora, seguendo lo spunto del libro che ci lascia qualche pagina bianca, ecco la mia personale sperimentazione. E voi, che aspettate?

Passeggiata in riva al fiume con amico a quattro zampe