lunedì 27 luglio 2015

la bambina con il lupo dentro


C'era una volta un Black dog, un cane nero, che oscurava la vista e pesava sul petto...o forse era un lupo, non ha importanza!


Conosco la sensazione, in quei momenti in cui tutto sembra sopraffarti e tutto sembra annoiarti. In cui non ti vergogni di chiedere aiuto singhiozzando ed in cui, pero', ti senti solo e impenetrabile come se nessuno potesse capire.

A volte sono stata la Virginia Lupo, a volte sono stata la sorella Vanessa che cerca di dipingere posti fatati per riportare tutto alla normalità. Quando sono Virginia mi sembra che nulla cambierà mai, che non arriverà mai la luce e mi spavento tantissimo. Mi succede da sempre, da quando sono piccola, e ormai il black dog e' quasi un amico...anche se spesso litighiamo! Il mio black dog e' cosi', viene e va, e, ovviamente, a me sembra sempre il più pesante tra tutti i cani neri!
All'inizio ero convinta di essere l'unica ad averne uno e questo mi faceva sentire cosi' sola e strana. Non sapevo con chi parlare e se potevo parlare, cosi' continuavo a cercare di fingere ed era terrificante.
Cosi', ora racconto, specialmente ai bambini spaventati, la mia esperienza, parlo, scavo e non mi fa più tanta paura guardare il cane nero negli occhi. Credo sia fondamentale creare un ambiente familiare, e sociale, in cui ci si senta liberi di dire come si sta e di esprimere le proprie paure, un ambiente in cui non solo ci si senta ascoltati ma ci si senta capiti.
A volte i grandi sembrano perfetti,  a volte lo fanno credere cosi' bene...io invece racconto le mie paure da grande, racconto le mie paure da bambina, racconto la mia gioia...e se potessi incontrarmi Bambina Lupo mi sorriderei e parlerei della mia esperienza, e mi abbraccerei cosi' forte da togliermi il respiro!

A volte, sono stata la sorella di Virginia e con il mio pennello ho cercato il modo di penetrare in un mondo buio e chiuso. Cosi' per ore ho cercato di convincere che tutto andava bene, ho cercato di distrarre parlando d'altro, ho nascosto la mia paura ed ho fatto finta di essere forte. Ho anche tenuto per ore la mano a questa persona che tanta cura si era presa di me in passato e che guardando mi chiedevo: 'dove è finita?' Una persona grande e indifesa, come non l'avevo mai vista, in quella camera buia con la sottana sgualcita, tremante e con gli occhi spaventati che sembravano chiedere 'dove sono finita?' Mi ci sono voluti anni, dopo quella volta, in cui mi ero tanto spaventata anche io di aver fissato in quell'abisso. Anni dopo, quando il cane nero e' tornato e non ho più dipinto pareti incantate, non ci sono riuscita, ho parlato di me. 

Di nuovo si parla per metafore e di nuovo il linguaggio dei libri per bambini, quelli ben fatti, sembra riuscire a toccare corde profonde con una comunicazione calda ed essenziale.
Mi sono trovata tra le mani il libro "Virginia Wolf", che già togliendo una O dal nome dal titolo aveva conquistato una nuova lettrice, e sfogliandolo mi sembrava un bellissimo modo di presentare in maniera poetica e semplice una realtà complessa ma meno lontano di quanto si creda dall'esperienza dei bambini, ispirandosi al rapporto della scrittrice Virginia Woolf, questa volta con due o, con la sorella.
E, pagina dopo pagina, mi tornava alla memoria un filmato visto tempo prima.


Trovo questo video e questo libro estremamente semplici e rassicuranti. Rompere il tabù di perfezione è il primo passo per superare la vergogna, superare il sentirsi diversi e irraggiungibili, superare la paura di mostrarsi per quello che si è e che si sente.

Se vivessimo in un mondo in cui mostrare il lupo in noi fosse normale, forse, saremmo più sereni!
E forse, allora, come in questo bellissimo albo, le puntute e ingombranti orecchie da lupo che spuntano dalla coperta della camera buia con le persiane chiuse e che si stagliano sulla grande ombra di Virginia, forse, potrebbero diventare semplicemente il fiocco di un colorato cerchietto.










domenica 26 luglio 2015

Flashbook 2015: io c'ero! (piccoli consigli per Flahbookiani in erba)

Prendi qualche libro, un po' di buona volontà, un po' di faccia tosta, tanta voglia di divertirsi ed il gioco e' fatto!

Quest'anno, sempre cercando di allargare i miei orizzonti nella promozione della lettura, mi sono buttata in questa nuova avventura seguendo e partecipando all'iniziativa di Flashbook!
Un'iniziativa nazionale che, lo ammetto, ancora non conoscevo.

Per tutto il mese di luglio chiunque può iscriversi a questo flashmob di lettura scegliendo solamente un posto dove leggere a bambini e mettendosi alla prova nella lettura ad alta voce e nel coinvolgere genitori e ragazzi. Quello che più mi ha colpito è la libertà e flessibilità che permette pur sentendosi parte di qualcosa di grande, organizzato, motivato e che trasmette tanta passione e carica!
E così, quest'anno Silviapunto è stata un piccolo tassello di questo grande quadro...

E' con iniziative come questa, senza tanta burocrazia, senza tanti pensieri ma con tanto impegno, che si vede la bellezza di un 'paese' che si unisce intorno ad una passione mettendo in gioco la propria capacità ed esperienza e regalandole, così, agli altri con semplicità.
Fresco, nuovo, di cuore...

Quindi, mi sento di dare dei piccoli consigli a organizzatori alle prime armi di flashbook sulla base delle paure e delle 'soluzioni' che ho trovato io:


Oddio, che libri scelgo?
Ho valutato e rivalutato i libri, avevo paura di scegliere testi per fasce d'età non adatte, per esempio prendere libri per bambini troppo piccoli e trovarmi di fronte ragazzoni delle elementari!
Come ho ovviato al problema? Ho scelto qualche libro per tutte le età così da essere pronti a tutte le evenienze! E infatti...ero carica come la befana!
Lavibliografia che Flashbook mette a disposizione è stata molto utile anche per conoscere nuovi libri. Inoltre, con un grande lavorio ogni giorno sulla pagina Facebook dell'evento hanno aggiunto delle brevi descrizioni dei libri in elenco.
Qui invece trovate i libri letti da me!

Oddio, dove lo faccio?
Consiglio, se come me non avete già bambini da portarvi dietro come clac, di scegliere un luogo in cui si trovano gia' bambini e mamme cosi' da poter 'racimolare' qualche presenza anche last minute!

Cioe', vado li' cosi'...e se non c'e' nessuno??
Stampate volantini e iniziate a farvi pubblicita' giorni prima interessando all'evento e affiggeteli nel quartiere, all'ingresso del parco ecc.
Io, per esempio, per superare la
timidezza del primo contatto mi eri anche preparata un badge con il logo di Flashbook che mi faceva sentire molto professionale!

Finiti i preparativi, veniamo a noi!

Ho scelto l'ombra di un grande albero in un parco, vicino la zona dei giochi, frequentata dalle famiglie, steso un grande telo, messo in vetrina i libri ed atteso emozionata...
Complice il caldo, i molti impegni che i giorni prima non mi avevano permesso di attenermi molto al mio programma promozionale, hanno partecipato solamente 3-4 bambini ma spero di poter ripetere l'anno prossimo, o magari anche prima se ce ne sarà occasione, e provare a coinvolgere più persone.
L'esperienza è stata molto bella...i bambini si sono divertiti e alla fine i libri che avevo con me erano perfino troppi! In particolare è stato molto bello vedere la timidezza con cui i bambini si sono approcciati a questa nuova situazione e poi il loro sempre più prendere confidenza.
Purtroppo ero sola e, presa dall'emozione, non ho scattato foto delle letture, ma solamente dei preparativi!



Insomma, grazie Flashbook per questa possibilità.

La mia valigia da Flashbook


Ecco un'altra carrellata di libri per il gruppo "Consigli per frettolosi", perché alle volte capita di non avere tempo di leggere una lunga descrizione ma aver bisogno di un consiglio a colpo d'occhio!
La lista che troverete è quella dei libri che ho utilizzato io per la mia lettura all'aperto con cui ho partecipato all'evento di Flashbook 2015.
E siccome, come mi disse una volta un grande maest
ro, quando si legge ad alta voce dobbiamo essere noi i primi a "sentire" il libro, qui ci sono alcuni dei miei libri preferiti, di cui avevo già parlato in precedenza ed alcune new entry che hanno grande presa sul pubblico di piccoli ascoltatori.


   Di cui parlo qui.



Spassosissima storia di un topolino che, grazie alla sua astuzia, riesce a sfuggire alle grinfie di tutti gli animali del bosco e far fuggire perfino il perfido Gruffalò!
Rime che donano un ritmo dinamico e divertente alla storia, da leggere tutta d'un fiato!






  Di cui avevo già parlato qui.





Coinvolgente e straordinario già dal titolo, il grande Tullet propone un libro interattivo che cambia pagina dopo pagina "interagendo", appunto, con le azioni del lettore.
Quest'anno l'ho proposto nella mia classe, una prima della scuola primaria, ed è stata un'esperienza unica in cui i bambini meravigliati non vedevano l'ora di voltare la pagina e scoprire la sorpresa!





   Di cui parlo qui.



Una lunga filastrocca ritmica ed ipnotica, il tutto per convincere a far assaggiare un prosciutto e delle uova verdi.
"Vuoi prosciutto e uova verdi?"
"Non li voglio detto Ferdi. Non mi piacciono prosciutto e uova verdi."
"Vuoi assaggiarli qua o là?"
"Non li voglio qua né là.
Non li voglio e non mi va. No al prosciutto e uova verdi, non li voglio detto Ferdi."
L'insistenza è tale che, quando il lettore è ormai sfinito, l'amico dovrà assaggiarli per forza...per avere una piacevole sorpresa!



 Di cui avevo parlato qui.




"C'era una volta una bambina che si chiamava Cappuccetto Giallo."
"No, Rosso!"

"La sua mamma la chiamò e le disse: senti Cappuccetto Verde..."
"Ma no, Rosso!!"

Così si apre l'albo che, attraverso una serie di equivoci, ci porta a spasso tra una risata e l'altra in una delle più famose fiabe per bambini.






  Anche di questo avevo parlato qui.



Niente da fare, a noi adulti potrà sembrare semplice, potrà sembrare strano, ma questo Cacca pupù ogni volta fa scalpore tra i pupetti!!
Ascoltate la divertente lettura animata qui:






La mamma di George disse: "Abbaia, George".
E George fece "Miao".

Divertente albo in cui il povero cucciolo prova tutti i versi prima di riuscire a indovinare quello giusto.

Ascoltate una bella lettura animata del testo qui:





Uno strambo coniglio con la zeppola a cui non piacciono carote ma piselli...cosa si può volere di più?

"Ciao! Mi chiamo Zu coniglio ci conofciamo?"










Un Signor Formica trova un pisello e mentre sogna di mangiarlo decide di aspettare e lavorare sodo per comprare un coltello, poi una forchetta e poi anche piatto, tavolo e sedia...finché...

Divertente albo per Artebambini dalle stravaganti illustrazioni.



venerdì 24 luglio 2015

E se potessi comprare solo una parola?


E se potessi comprare solo una parola, quale sceglieresti?

Sarebbe "Mamma", la prima sorta sulle labbra per ricordare teneramente da dove vieni?
Sarebbe "Ciao" per poter salutare le persone sulla tua strada?
Sarebbe "Fame" per saziare lo stomaco o "Amo" per saziare il cuore?
Sarebbe "Abbraccio"? O, forse, "Aiuto" per riuscire a dire con una sola parola "Ho paura, stammi vicino?"
Sceglieresti la parola "Ancora"? 
Io probabilmente no...e se, invece, proprio quella piccola parola si rivelasse fondamentale e piena di significato?
O forse sceglierei la parola più lunga che mi viene in mente, solo per gustare più a lungo il suono della mia voce...allora direi: "Supercalifragilistichespiralidoso" o "Australopiteco"...
e sarebbe musica di nuovo!

Forse in un mondo in cui le parole si pagano al chilo ne useremmo di meno e, forse, sentiremmo di più. Forse, riusciremmo a guardarci e a capirci nel profondo, a sentire il respiro dell'altro e riconoscere la luce nei suoi occhi.
Ci abbracceremmo di più e forse saremmo più "istintivi".

Eppure, l'uomo ha bisogno di storie, ha bisogno di raccontare e raccontarsi, ha bisogno di parole!

Questo lo straordinario scenario de "La grande fabbrica delle parole".
Le parole vengono fabbricate, si comprano  (e si comprano care) e per questo diventano preziose...soprattutto per chi non può permettersele e deve accontentarsi di quelle che trova.

Così, con la potenza del cuore, e l'ingenuità dei bambini, ogni parola può essere magia, anche: "ciliegia, polvere, seggiola" per dichiarare un amore.


"Le mie parole sono ben poca cosa" pensa Phileas.
Fa un bel respiro e pensa a tutto l'amore che ha nel cuore.
Poi pronuncia le parole che ha catturato con il retino.
Le parole volano verso Cybelle:
Sono come gemme preziose.


Ho scoperto questo libro durante un corso di Nati per Leggere, tenuto da un ammaliante insegnante-lettore, di cui purtroppo non ricordo il nome. E' stata tra le esperienze più belle di sempre:
lui leggeva e noi ridevamo, lui continuava e noi piangevamo.
Ed è stato lui a farmi amare questo albo stupendo.
Più lo sfoglio e più, per magia, tra i suoi colori romantici e le fantastiche tavole di Valeria Docampo, noto dettagli nuovi e di senso che me lo fanno amare sempre  di più!
Dettagli come il piccolo cane triste nel retro, le lettere che volano nostalgiche tra le pagine come vecchie foglie, il retino che annuncia l'arrivo di Phileas, il grigiore della fabbrica e della città su cui spiccano solamente i poetici vestiti rossi di speranza e possibilità dei bambini.
Un mondo in questo piccolo libro.

Grazie a chi trasmette le sue passioni.


martedì 21 luglio 2015

Chi vuole andare a caccia dell'Orso?

Giorni fa ho dovuto redigere un'esercitazione per un corso che sto seguendo basandomi sul testo della Professoressa Freschi "Il piacere delle storie".



Seguendo le indicazioni contenute nel testo, che tra l'altro offre anche una esaustiva bibliografia per il nido e la scuola dell'infanzia, ci era stato chiesto di buttare giù un progetto di lettura scegliendo un albo illustrato a nostro piacimento.
Ed io ho scelto: "A caccia dell'Orso". Un libro che trovo semplicemente fantastico!
Tra l'altro anche questo è tra gli ormai famosissimi 49 libri messi all'indice a Venezia...cosa che trovo scandalosa!
Ho pensato di condividere qui la mia esercitazione per lasciare delle idee o degli spunti di riflessione che possono interessarvi o se volete darmi suggerimenti.

Prima di avventurarvi nella lettura, per chi non ne ha ancora avuto l'occasione, consiglio di guardare questo fantastico filmato in cui lo scrittore del libro legge la sua creazione, rimarrete a bocca aperta!



PROGETTO DI LETTURA


Risultati immagini per we're going on a bear hunt



Libro scelto:
A caccia dell’Orso di Michael Rosen - Illustrazioni di Helen Oxenbury, pubblicato nel 2001 in Italia dalla casa editrice Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.

Descrizione del libro:
l’albo illustrato racconta le avventure di una allegra famigliola che parte in gita alla ricerca dell’orso al ritmo di “A caccia dell’orso andiamo. Di un orso grande e grosso. Ma che bella giornata! Paura non abbiamo.”
Bambini, papà e cane, insieme, condividono questa gioiosa esperienza superando, sempre insieme, gli ostacoli che incontrano sul cammino. Così si troveranno ad attraversare un campo, un fiume, un bosco e la melma.
Fino a giungere all’imbocco di una grotta. E così, per caso, giungono nella tana dell’orso e si troveranno veramente faccia a faccia con ciò che stavano cercando.
A questo punto parte la corsa a ritroso della famiglia spaventata fino a tornare a casa e infilarsi tutti (cane compreso) sotto il piumone in un caldo abbraccio.

Ho scelto questo libro, vincitore nel 2013 del Premio Andersen per Miglior libro mai premiato, perché, oltre a narrare una vicenda avvincente, appassionante e divertente, ha uno stile unico che permette l’esplorazione e l’approfondimento di molti aspetti in attività con i bambini.
Dal punto di vista tematico tratta la condivisione con la famiglia di esperienze positive, l’unione con i membri familiari, la collaborazione, la paura ed il coraggio.
Dal punto di vista stilistico, l’albo è caratterizzato da una perfetta sintonia di immagini e testo. Quest’ultimo è semplice ma allo stesso tempo rituale, ritmico e dinamico, con la ripetizione della stessa formula che viene quasi istintivo cantare.
Il ritmo è la chiave della riuscita del libro, infatti, non lo troviamo solo nel testo ma anche nelle immagini che giungono alla corsa frenetica all’indietro riducendo addirittura le azioni in tanti riquadri quasi fumettistici nelle grandi pagine.
Le immagini sono caratterizzate, inoltre, dall’alternanza di tavole in bianco e nero e tavole a colori, anche questa in maniera ripetitiva e rituale, seguendo le vicende narrate. Nelle tavole a colori a doppia pagina il testo si riduce in onomatopee “Svish Svush!” perfette per letture ad alta voce e animazioni.


Gruppo di ascolto:
una sezione di Scuola dell’Infanzia.

Data di inizio e di fine attività:
Il progetto sarà avviato nel mese di febbraio e si concluderà a maggio.

Organizzazione dello spazio:
Per la lettura sarà strutturato un ambiente comodo ed accogliente con cuscini e tappeti. Per le attività seguenti si utilizzeranno dei piccoli tavoli raggruppati in piccole unità per favorire la collaborazione e la condivisione.

Materiali:
libro, macchina fotografica, materiale di riciclo vario, materiale di cartoleria.

Obiettivi:
-         Motivare alla lettura favorendo lo sviluppo linguistico e la capacità di comprensione della storia;
-         Aumentare i tempi di ascolto e di attenzione;
-         Riconoscere e denominare gli elementi delle immagini;
-         Osservare e descrivere fenomeni che li circondano e della natura;
-         Acquisire maggiore consapevolezza del proprio vissuto corporeo-sensoriale;
-         Stimolare il confronto e la collaborazione con il gruppo;
-         Stimolare la creatività, la curiosità ed il piacere della scoperta;
-         Favorire la comprensione ed il riconoscimento delle emozioni, proprie ed altrui,  attraverso empatia ed identificazione con i protagonisti della storia;
-         Sviluppare capacità espressivo-manipolative, sonoro-musicali e drammatico-teatrali.
Descrizione del percorso:
Il percorso si articolerà in due fasi.

1.     Lettura narrativa e dialogata del testo scelto accentuando i cambi ritmici e narrativi e coinvolgendo i bambini nella ripetizione della stringa di testo sottoforma melodica;
2.     Realizzazione di attività a partire dal libro per il conseguimento degli obiettivi prefissati. Le attività sono state suddivise in alcune macro aree, cerando sempre di stimolare la curiosità e la creatività del bambino:

Ø Simulazione.


Coinvolgendo e stimolando i bambini a imitare, immedesimandosi, alcune delle azioni proposte dal testo si permette di acquisire maggiore consapevolezza del proprio corpo e della realtà.
In particolare i bambini mimeranno il camminare nelle diverse situazioni (acqua, fango, bosco, ecc.) completando le rappresentazioni con azioni proposte da loro e sperimentando poi situazioni nuove.
Questo albo consente anche di esplorare la dimensione temporale delle azioni, in quanto è presente un’andata ed un ritorno in cui le situazioni si ripetono. I bambini in gruppo giocheranno a riprodurre una serie di azioni all’avanti ed a ritroso alternandosi in queste.
Sempre stimolando il bambino ad immedesimarsi nei personaggi e nelle proprie emozioni si avvierà una conversazione guidata sull’ultima pagina (in cui l’orso, apparentemente sconsolato, torna indietro solo) spingendo a proporre interpretazioni personali e creative su “Cosa voleva l’orso?” “Cosa pensa l’orso ora?” fino ad immaginare un altri finali possibili.






Ø Segui le impronte.




Affinando le capacità di osservare i dettagli di una immagine e di compiere inferenze, i bambini verranno stimolati a trovare e scoprire nel libro tutte le impronte e le tracce visibili.
In questo modo potranno scoprire che, già dalla tavola in cui la famiglia trova la grotta, un dettaglio preannuncia l’arrivo dell’orso (le sue impronte fuori l’ingresso).
Attraverso dei giochi potranno ricollegare le impronte giuste ad i personaggi della storia e, data una impronta, riprodurre quella speculare esplorando differenti tecniche.
Infine sperimenteranno la riproduzione delle proprie impronte su differenti materiali lasciando la loro traccia.


Ø Suoni e rumori.


Partendo dalle onomatopee proposte dal libro nelle situazioni che i bambini si sono trovati anche ad imitare si giunge a cercare i rumori ed i suoni di ciò che ci circonda cercando di riprodurli.
Successivamente, attraverso, l’utilizzo di materiali di riciclo si sperimenteranno ulteriormente le possibilità acustiche di differente materiale e si costruirà insieme dei piccoli “strumenti musicali” che si potranno usare sia per drammatizzare la storia, creandole una colonna sonora, che per armonizzare canzoncine in gruppo.


Ø Vita in bianco e nero.


In questo albo attraverso la scelta dell’uso del colore o del bianco e nero si accentuano emozioni e situazioni differenti.
I bambini potranno iniziare ad esplorare le differenti tecniche nei loro disegni, scoprendo cosa emerge dall’osservazione di una stessa immagine riprodotta in queste due modalità.


Verifica e valutazione:
La verifica si effettuerà in itinere attraverso l’osservazione durante i momenti di dialogo e condivisone e durante lo svolgimento delle singole attività proposte, e alla conclusione del progetto in maniera individuale con un colloquio non direttivo sulla comprensione del testo e quanto appreso.

Documentazione:
Il progetto sarà documentato attraverso foto e disegni raccogliendo e conservando tutto il materiale prodotto.

Considerazioni:
Lo stesso albo illustrato ed alcune delle attività, riadattate secondo l’età di riferimento, potrebbero, a mio avviso, essere molto utili ed apprezzate anche all’interno del Nido.


venerdì 17 luglio 2015

Nuovi Frankenstein di "Argilla"

Ero rimasta colpita da "Il bambino che si arrampicò sulla luna" e, in attesa di avere Skellig, ho pensato di prendere questo libro dello stesso autore.
L'inizio è un po' lento ma presto le azioni iniziano a coinvolgerti e ti ritrovi in una piccola, misteriosa e macabra faccenda da cui, sembra, non ci sia più via d'uscita.
In un romanzo per ragazzi sembra essere atterrato improvvisamente Stephen King, ok, uno Stephen King dalle tinte più tenui, ed aver aggiunto sussurri, buio, mistero, paura, religione, rituali, morte e sospetto.


Il giovane protagonista rimane affascinato dalle parole e dalle strane azioni di un ragazzo dal passato misterioso ed a dir poco inquietante appena arrivato in città e si ritrova complice in una creazione che sfida le "regole della Natura".

Come per Frankenstein, la materia morta prende nuovamente vita scombinando gli equilibri preesistenti e ribaltando possibile ed impossibile, vita e morte, sogno e realtà.
Come Frankenstein, la "creatura" sfuggirà sempre più dal loro controllo e inizierà a infestare le vite, i sogni ed i pensieri del piccolo protagonista.
Questo essere, completamente assoggettato ai suoi padroni e creatori, desideroso di compiacerli e fedele, arriva, per la scrittura magistrale dell'autore, a suscitare pena e compassione per la sua totale abnegazione e per la mancanza di identità. Sembra di immaginare le sue parole impastate di una voce argillosa e cavernosa pregare per essere comandato.
Bellissimo il punto in cui Ragazzo e Argilla girano, fianco a fianco, nel paesino notturno e il giovane protagonista mostra la vita umana descrivendone le caratteristiche a chi non le ha mai conosciute.

Continuo a fargli strada. Lassù in alto, il Queen Elizabeth Hospital è illuminatissimo.
"Questo è un ospedale Argilla. E' qui che sono nati molti di noi. Al principio siamo nulla, poi facciamo la nostra comparsa dentro le nostre madri e poi le lasciamo e veniamo al mondo.
Questo è anche il posto in cui molti di noi lasciano il mondo."

Al contrario di quanto era avvenuto con Frankenstein, in questo romanzo è il Male ad essere protagonista, ad aprire una finestra sul macabro e spettrale mondo "oltre" di noi, sulla magia, sulla morte, sul satanismo.
Io stessa ho trovato inquietante questo libro, e dire che mio padre era appassionato di film horror e mi ha cresciuto a pane, Shining e Piccoli Brividi, ma c'è un'ombra oscura che sembra far capolino tra i lampioni della buia strada dove si svolgono i fatti o nella misteriosa palude che allude ad una realtà lontana ed alle volte ciò che è lasciato intendere è assai peggio di ciò che vedi...
Si insinuano così nel libro riflessioni su grandi temi quali Dio e Non Dio, Bene e Male.
Ma come già suggeriva il commento in quarta di copertina: "questa volta, però, non ha un grazioso finale con redenzione. Il male è ancora là fuori".

Insomma, lo consiglierei a dei ragazzi? La domanda mi lascia perplessa.
Quello che spero è che chi decida di scegliere questo libro lo scelga perché già ha provato questo genere o ha già una maturità tale da poterlo affrontare e non rimanga attratta come me dal nome dell'autore o dalla bellissima copertina di Fabian Negrin,

"Ti ricordi quando ci dicevano che Dio era nel cielo, Davie? Tu l'hai mai visto?" 
Si tocca il petto. 
"Ricordi quando ci dicevano che l'avremmo trovato nel nostro cuore? Ce l'hai mai trovato? Mai? Veramente? Ha mai risposto alle tue preghiere?"
Faccio spallucce. Mi avvicino alla creatura.
"E in chiesa? L'hai mai visto camminare al tuo fianco sull'altare?"
"Ma..." dico.
"Se n'è andato. C'è solo il vuoto, Davie. Il vuoto, il silenzio, il nulla, per sempre. Forse era qui in passato, ma oggi, amico mio, è tutto uno scherzo".


Piccoli libri per piccoli bambini

o meglio...
Piccoli grandi libri per piccoli grandi bambini


    

Sono tanti i libri per i piccolissimi e sono di tanti tipi: piccole storie, piccole routine, piccole finestre da aprire, piccole sensazioni da toccare.
Io che fino ad ora mi sono occupata più che altro di libri per bambini già più grandicelli mi sono persa in questo scaffale colorato e colmo di stupore, anche per le cose più piccole, in cui sono proprio queste cose piccole a tornare ad avere una grande importanza! Cose piccole come le dita della mano, 
come un bacino, come poche parole.

Ho raccolto qui sotto una scelta "tutta personale" di alcuni libri per la fascia d'età 0-3 anni che, ognuno per qualche caratteristica, mi hanno colpito in particolare...quelli che immagino mi piacerebbe leggere in futuro da mamma coccolando e giocando.

Una cosa è certa:
si inizia a leggere molto prima di saper leggere!

P.S. mi scuso già da ora se mi lascerò andare a paroline pucci pucci sdolcinose che già sento non riuscirò a resistere dallo scrivere!



Delizioso e dolcissimo! Da leggere a tu per tu, solleticandosi i piedini...quei piedini cicciosi dei bambini.








  
Ok, i libretti potranno non essere superoriginali ma io adoro, semplicemente adoro, la confezione a casetta e l'aver raccolto 4 libri piccoli sulla routine della giornata.
Voglio tornare piccola e comprarmelo!





Fantastico cartonato della Fatatrac per la bellissima collana "Cucù". Questo, in particolare, mi ha colpito per l'affrontare con semplicità disarmante il tema della Paura, tema a me caro ed a cui sono particolarmente sensibile, prima come bambina e poi come educatrice.
Chi non ha paura di niente? Capita spesso con la paura di sentirsi soli...Aprite le alette e seguite la storia insieme ad i suoi protagonisti e chissà che rimaniate sorpresi!




Molto carino questo piccolo cartonato della Coccinella in cui piccoli intrusi si intrufolano nelle fiabe più conosciute con effetto sorpresa, nascondendosi dietro finestre e porticine.







Le Edizioni Usborne hanno bellissime proposte per questa fascia d'età. Per i piccolissimi la collana "Primi libri tattili" con tante esperienze e nuove sensazioni per i marmocchietti e le loro manine curiose.














"Buongiorno postino"
Un postino un po' sbadato pedala pedala in mezzo al bosco, in mezzo ai ghiacci per consegnare dei pacchi tutti speciali.
Una piccola storia, della serie cartonata Babalibri, perfetta da animare per divertirsi insieme!






Volete fare un regalo ad una mamma?
Questo tenerissimo libro è una piccola guida alle ombre cinesi per neomamme con tenere storie animate per esplorare con i cuccioletti le prime "magie" in una nuova scoperta tutta da fare a quattro mani.

  


"Buon viaggio, Piccolino!"
Un nome, una garanzia: Beatrice Alemagna e Topipittori.

Un Piccolino deve fare un viaggio, magari partire per le vacanze estive o magari solo per una notte nel mondo dei sogni.
E allora un Piccolino prepara una piccola valigia e la riempie di tutte le piccole cose che gli servono, e che i bambini ben conoscono, un piccolo giochino, un piccolo vestito, un piccolo libro (Curiosità: la copertina è quella di "Piccolo blu, piccolo giallo"!)



Una piccola storia molto carina e comprensibile per i bambini con simpatiche finestre per scoprire cosa succederà.









 Dove ci porterà questa macchinina rossa che per arrivare a casa affronta una strada tortuosa e divertente, perfetta per essere letta insieme, guidata dalla mano sapiente di Harvè Tullet? Formato particolare per questo libro della Franco Panini Ragazzi.




martedì 14 luglio 2015

The giving tree

C'era una volta un albero che amava un bambino.

E così inizia la magia.

"L'albero"...questo libro verde verde ma proprio verde
che poi lo apri ed è tutto bianco bianco ma proprio bianco!


Una commovente amicizia destinata a durare nel tempo, pur mutando le forme.
Un albero mamma e papà, un albero amico, un albero fedele come un cane.
Un albero che aspetta che il bambino ritorni e poi aspetta che il ragazzo ritorni ed, infine, che l'uomo ritorni.
Lo aspetta lì, fermo, nell'unico punto in cui può stare...lì e ovunque...lì e nel cuore dell'amico.
Lo aspetta nonostante la delusione di non riuscire a riconoscersi più negli occhi frettolosi di questo grande bambino che sembra aver perso tutta la poesia dei piccoli gesti che con lui condivideva...
gesti semplici ma che erano importanti e che per lui erano tutto:
giocare con le foglie, arrampicarsi, dondolarsi, riposare...ed abbracciarsi.
Questo grande che sembra aver dimenticato tutto, tranne che uno sfumato legame che continua nel corso della sua vita a riportarlo lì.


C'era una volta un albero che amava un bambino.
Il bambino amava l'albero con tutto il suo piccolo cuore.
E l'albero era felice.


Cambiano le situazioni, si cresce, ci si allontana ma il legame del cuore, quello profondo profondo, rimane lì ed è quello che fa aspettare l'albero per anni speranzoso di riconoscere in ogni movimento il Suo bambino, ed è quello che guida l'adulto sotto le sue fronde per un'altra volta.

Una lettura che mi ha veramente colpito ed affascinato. Una vita osservata con gli occhi dell'albero, lo scorrere del tempo, l'amore, l'amicizia. Un libro con moltissimi piani di lettura...e tra tutti a me piace quello del cuore, dell'albero Mamma che lascia andare il suo piccolo ad esplorare il mondo e lo aspetta a braccia aperte e del piccolo che sa che la mamma è lì.

Nella mia testa, e forse più ancora nel mio cuore, chiusa la copertina riecheggiano le parole di questa dolce poesia:

I vostri figli non sono figli vostri... sono i figli e le figlie della forza stessa della Vita.
Nascono per mezzo di voi, ma non da voi.
Dimorano con voi, tuttavia non vi appartengono.
Potete dar loro il vostro amore, ma non le vostre idee.
Potete dare una casa al loro corpo, ma non alla loro anima, perché la loro anima abita la casa dell'avvenire che voi non potete visitare nemmeno nei vostri sogni.
Potete sforzarvi di tenere il loro passo, ma non pretendere di renderli simili a voi, perché la vita non torna indietro, né può fermarsi a ieri.
Voi siete l'arco dal quale, come frecce vive, i vostri figli sono lanciati in avanti.
L'Arciere mira al bersaglio sul sentiero dell'infinito e vi tiene tesi con tutto il suoi vigore affinché le sue frecce possano andare veloci e lontane.
Lasciatevi tendere con gioia nelle mani dell'Arciere, poiché egli ama in egual misura e le frecce che volano e l'arco che rimane saldo.
da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/poesie/poesie-d-autore/poesia-7735>


Vincitore del premio Andersen 2015 come 
Risultati immagini per andersen premioMiglior libro mai premiato
Shel Silverstein, L’albero, Salani
Per essere un indubitabile, piccolo classico dell’illustrazione che (a distanza di cinquant’anni dalla sua prima edizione) nulla ha perso in vigore e incanto narrativi. Per saper dar voce, pur nella sua struttura essenziale, ad una vasta pluralità di suggestioni. Per essere una sorta di elementare “racconto di formazione”, una favola senza morale e per ogni età.



lunedì 13 luglio 2015

Leo Lionni e l'Isola Chi-Sono


Lasciati guidare dalla grande mano di Leo Lionni, 
calda come quella di un papà,
fino all'isola Chi-Sono.

Chi frequenta il mio blog ormai sa che le mie sono recensioni e commenti 'tutti personali'. Non mi riterrei in grado di fare altrimenti e so che la mia esperienza in questo settore è solamente all'inizio.

Oggi vi racconto di Leo Lionni, artista prima che autore per ragazzi.
E vi racconto di come io, per caso, l'ho scoperto.

Sono passati un paio d'anni da quando mi sono iniziata ad interessare più concretamente alla letteratura per ragazzi e ricordo di star passeggiando ad una fiera e di vedere tanta gente osservare e parlare di questo strano libro 'Pezzettino'.
Mi aveva incuriosito ed avevo provato a sfogliarlo. Che immagini...come non ne avevo mai viste, colori accessi, forme astratte...non mi aveva colpito particolarmente. Eppure, qualcosa doveva avere per riscuotere tutto quell'interesse!
E, inoltre, mi ero convinta che fosse un libro appena uscito, il fenomeno editoriale del momento.
E l'ho accantonato li'!

E' stato leggendo le altre opere di Lionni piano piano, un po' alla volta, in una scoperta durata mesi, quando mi capitavano alla mano, che ho iniziato a comprenderne il senso in un quadro più ampio e ad apprezzarlo più nel profondo.

Avevo programmato di scrivere questo post molto tempo fa ed oggi, alla luce di tutto quello che sta avvenendo intorno al mondo della letteratura per l'infanzia, in un momento in cui parole che credevo ormai estinte come 'censura' tornano ad emergere e mi fanno venire la pelle d'oca, questo post assume un senso diverso.
E così,  raccontandovi la dolcezza che ho trovato in questi libri e le emozioni che ho provato leggendoli, consigliandoli e facendoli leggere, mi sembra quasi di restituire una immaginaria carezza all'idea di un autore che sento esser stata ferita.


Leo Lionni e la costruzione di identità
Mi sembra di ritrovare un tema comune in molti dei suoi libri, quello di personaggi che affrontano un percorso per affermarsi, per ritrovarsi e per scoprirsi...e, infondo, non è il tema più vecchio del mondo, già dalle antiche fiabe raccontante alla luce del focolare?

Scoprirsi nella propria unicità e nella propria specialità e normalità mi appare, ora, il percorso più difficoltoso da affrontare. E, come per ogni viaggio, ognuno raggiunge la meta desiderata con i propri tempo e con diverse modalità. Alle volte, qualcuno per questa straordinaria ricerca ci impiega per tutta la vita.
Trovo stupendo che bambini ancora piccoli possano scoprire, e spero sentire nel profondo, ciò che io ho scoperto solo da grande: che infondo
"Vado veramente bene così come sono!"
Per qualcuno questa è un'idea rivoluzionaria...


Quest'autore, come succede a molti, è legato indissolubilmente ad una sua opera:
Piccolo Blu e Piccolo Giallo (1959)



Un libro che ha scardinato regole dell'immaginazione fino ad allora date per certe ed ha aperto una via tutta nuova al racconto per immagini ed alle storie per bambini...una "Guernica" della letteratura per l'infanzia.

Piccolo Blu e Piccolo Giallo in versione tattile? E' possibile. Guardate qui.http://ditotest.areato.org/interviste-e-dintorni/dijon-15_3_2011/#.VZ_VpVjX6mY.twitter.


Veniamo ora, finalmente, ai miei preferiti, in cui la tematica della ricerca dell'identità è, a mio avviso, particolarmente forte:

La trilogia dell'Isola Chi-Sono


Guizzino (1963) o come mi piace chiamarlo "Swimmy" dal titolo in lingua originale.


Un piccolo Nemo di 50 anni fa.
Uno e tanti. Idee originali e fantastiche illustrazioni fuori dal comune, per imparare a guardare le cose sempre da diverse prospettive.








Federico (1967)  


Apparentemente niente di nuovo sotto al sole: la vecchia favola della "formica e la cicala" in versione topolini...
Un dettaglio è differente e rivela tutta la sua modernità: quello che avrà più valore conservare sono la memoria ed i ricordi, le immagini e le sensazioni di un giorno d'estate.
E così Federico troverà finalmente il suo ruolo.
Poetico ed unico.














Pezzettino (1975)



"Scusa", chiese allora a quello che corre, "per caso, sono un tuo pezzettino?"
"Come potrei correre se mi mancasse un pezzetto?" rispose quello che corre.

Il linguaggio poetico e rituale ci guida pagina dopo pagina a seguirlo, accompagnati dalle stupende tavole colorate ed immaginifiche.