Fuori fuoco come un passante in una vecchia fotografia, sullo sfondo, scuro e sbiadito.
Le donne, i bambini, mentre i mariti sono a combattere, combattono altre guerre.
Guerre con il tempo, con la quotidianità sconvolta, con il paese dove si è nati che cambia volto, con la solitudine, la malinconia, la paura, con l'attesa.
La guerra di chi rimane e rimane solo.
Mia nonna non ha vissuto la prima guerra mondiale, neanche l'altra mia nonna. Entrambe hanno però attraversato la seconda, e leggendo questo libro le pensavo.
Pensavo a quante volte è stato chiesto a nonno di raccontare il fronte e quanto poco loro di raccontare la loro quotidianità di sfollate, di giovani donne, di pranzi, cene e colazioni da rimediare, di bombe, di freddo, di rifugi, di persone che hanno salutato per sempre.
Pensavo a queste storie perdute ed alla ricchezza che portano, a quanto sarebbe interessante studiare la storia partendo dal punto di vista dei "fuori fuoco".
Guardavo le foto del libro, che poi foto non sono, ma spazi rimasti vuoti e scuri che forse un giorno contenevano immagini così sfocate da essere gettate via, o forse istantanee andate perdute negli anni tra album, traslochi e cambi di mani, o forse ancora immagini da una pellicola bruciata dal sole in cui tutto ciò che rimane è nero e ricordo.
Infondo, non è importante che si vedano i palazzi, la casa, la foto di famiglia prima della partenza per il fronte, l'importante è che la storia sia stata raccontata. Ed attraverso le parole le immagini sorgono lentamente guardando lo spazio nero, proprio come emergono dal bianco quando si sviluppano in casa, prima sfocate e poi sempre più nitide.
Pensavo a quanto le foto fossero diverse da ora e preziose e ricordavo la storia di nonna che scelse per il giorno del matrimonio, non potendo avere entrambi, di farsi acconciare i capelli invece di avere una foto. Così, oggi guardo la sua foto fuori fuoco del matrimonio, come quelle del libro, e le sue parole mi permettono di vederla, lì, con la sua lunga treccia.
Tutto questo ho pensato, leggendo la storia di Jole, ed un sorriso mi è nato sulle labbra.
Bello questo libro che sposta il punto di vista!
RispondiEliminaVerissimo! Grazie per il commento :)
EliminaBellissime le tue parole... per un libro che merita di essere letto.
RispondiEliminaGrazie mille!!
EliminaMi hai fatto venire voglia di leggerlo!! Hai ragione, la storia di chi è rimasto ad aspettare e cercare di sopravvivere non si racconta mai ma quanta fatica ed eroismo nella loro difficile quotidianità.
RispondiEliminaE' molto leggero e scorrevole, una piacevole lettura! ;) Grazie per il commento
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