giovedì 19 maggio 2016

Ai bambini di oggi e ai bambini di ieri

Capita, alle volte, di leggere un libro, ascoltare una musica, vedere un film, leggere una poesia, e ritrovarsi, capirsi un po' di più; in quel momento, quell'opera entra nel nostro cuore e diventa parte della nostra stessa essenza.
Forse è proprio questa la magia più bella dell'arte, leggersi dentro.
Si sa che le la lettura segue delle fasi nel corso della vita, anche per i lettori incalliti e più appassionati, fatte di alti e bassi, di momenti più intensi e più pigri.
Per me questo è il momento di riscoperta della poesia, abbandonata dall'adolescenza, e del suo tenue ma efficace linguaggio.
Sono ben due le poesie che, sfogliando libri per ragazzi in questi giorni, mi sono saltate all'occhio, due poesie in cui mi riconosco, riconosco le mie origini e la mia essenza, due poesie in cui mi riconosco così tanto quasi da sorprendermi di come sia possibile.
Forse il supremo scopo dell'arte, come dell'amore, è quello di sentirci meno soli?

Cinquanta poesie scelte dalle "Rime d'occasione", scritte per chi le chiedeva, per qualche avvenimento particolare, per librerie o scuole, scritte da uno degli autori più importanti in Italia per bambini, autore di versi straordinari.
Molti lo riconosceranno per aver collaborato a "L'Albero Azzurro", programma cult della tv italiana per bambini. Qui potete trovare una biografia completa e poetica, come più gli si confà!
Si consiglia dello stesso autore: "Rime di rabbia" e "Mal di pancia calabrone", di cui spero di parlarvi presto!




21. Rima dei bambini in salita

Ci sono bambini burattini stanchi
Che vivono una faticosa vita
Per strada, nelle camere, fra i banchi
Sono sempre in salita
Ogni frase da dire è una montagna
Da scalare fra picchi e scogli sparsi
Ogni passo con pena si guadagna
Per loro camminare è arrampicarsi
Fatica per vedere, fatica per sentire
Pesa un quintale un foglio preso in mano
Durissimo studiare, difficile capire
Il mondo è ripido, scosceso e strano
Ma la salita fa le gambe muscolose
Loro non se ne sono mai accorti
Ma i burattini dalle vite faticose
Nascosti dentro hanno bambini forti
E tutti noi che siamo un po' il contrario
E il burattino è dentro, ben nascosto
Con loro abbiamo un modo straordinario
Per fargli prender aria, anche per poco
Facciamo qualche gioco
Che ci scambi di posto




La stupenda raccolta di poesie che ripercorre un anno, lo scorrere del tempo, le stagioni ed i vissuti emotivi, trova una forte combinazione tra Giusi Quarenghi, scrittrice di grande qualità e vincitrice del Premio Andersen nel 2006, e Chiara Carrer, a mio avviso una delle più brave illustratrici italiane del momento.
Come sottolinea l'editore, si tratta di un libro delicato e forte nello stesso tempo, fatto per ammaliare e insegnare la bellezza del vivere più profondo e semplice.




Quand'ero piccola io so che piangevo
Ogni volta che il sole era al tramonto
Non volevo lasciarlo andar via
non ero sicura che sarebbe tornato
Così piangevo, per farlo restare
Con la mano sulla porta del mondo
sul bordo del monto sull'orlo del mare lui mi guardava e spariva.
Ma che sarebbe tornato lui lo sapeva.
Per me ci sono voluti mille tramonti
mille e poi ancora uno, due, forse più di sei


Forse solo chi mi conosce intimamente può capre quanto profondamente e realmente queste poesie, scovate per caso, mi possano toccare e rispecchiare, ed è bello, oggi, a 26 anni, sapere che qualcuno è riuscito a scriverne ed a comunicare quanto io da una vita cerco di fare, con molta difficoltà.
Questi versi mi portano ad immaginare una bambina un po' triste, dalla natura forse un po' malinconica, o forse solo un po' spaventata, in una calda sera d'estate che mi saluta dolcemente seduta sugli scogli. Dietro il mare, un mare calmo, accogliente, un mare che riflette un mesto tramonto, uno dei mille e mille ancora, prima di credere che il sole sarebbe tornato domani.



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