domenica 27 marzo 2016

Liberi tutti!


Poco tempo fa ho scoperto il bellissimo albo illustrato di Arianna Papini "Liberi tutti!"
L'ho sentito leggere ad una giovane libraia, leggere ed emozionarsi.
Con gli occhi ci guardava e con la voce delicata raccontava i No ed i Sì del libro e sembrava che alla fine tutto sarebbe davvero andato bene, a prescindere da quanto ci saremmo preoccupati e di quanti pensieri avremmo caricato piccoli gesti, piccole esperienze. E con il suo fare materno ed accogliente io stessa mi sono sentita accolta, nel mio bisogno di libertà, di sperimentare, di correre, di giocare ancora a nascondino nel parco, ed allo stesso tempo, inaspettatamente, nel mio bisogno di sentirmi sicura, di controllo, di essere preparata per ogni evenienza.
Fiducia.

Non so spiegare se mi sia innamorata del libro, della sensazione, della melodia della sua voce; certamente tutto era già lì, dentro quelle pagine, dentro le poche parole, dentro i colori e le immagini scelte dall'autrice, perché se è vero che un libro è scritto solo per metà, un bravo lettore riesce a impastare quanto ha tra le mani, amalgamarlo bene con tutte le sue esperienze, condirlo con tutta la passione, valorizzare ogni leggera sfumatura tra le righe e darlo in pasto a chi ascolta che potrà prenderlo e cullarlo nel petto, se in lui risuona.
Ed in me ha risuonato.

Ha risuonato alla me bambina con una mamma tanto affettuosa quanto timorosa, alla me che si ritraeva ed alla me che vibrava di curiosità, alla me che ubbidiva sempre ad alla me che si ribellava.
Ha risuonato alla me grande ed alla parte di mia madre che porto in me, quella che a volte vede tutto difficile e che poi si sorprende per le piccole cose, ed alla parte bambina che porto ancora in me.
Ha risuonato alla me responsabile di altre persone, di altri bambini ed al rapporto, a volte difficile, con la mia professione, l'insegnante. Al mio occhio ansioso quando li vedo agitarsi, al mio orecchio teso quando li sento alzare la voce, al mio cuore veloce quando qualcosa esce dal normale.
Fiducia.
I bambini sanno cosa fare?
E noi?

venerdì 18 marzo 2016

Zoottica, questione di punti di vista

Dopo tanto tanto tempo, torno a scrivere e lo faccio con lo spirito di una bambina che scrive i suoi propositi per il 2016.
Ebbene tra tanti impegni di lavoro e di piacere ho dovuto lasciare un po' indietro questo spazio, ma spero di poter recuperare!

Venendo a noi...
Come avevo anticipato, sto scrivendo una tesi sui libri di divulgazione con cui spero poi di poter lavorare a qualcosa di interessante.
Visto che la maggior parte delle mie energie in questo momento sono state risucchiate da questa ricerca, ho pensato di riproporvi una selezione dei libri divulgativi premiati che sto presentando in uno dei capitoli.
Iniziamo oggi con

Zoottica del grandissimo Guillaume Duprat (autore anche del Libro delle terre immaginate) e finalista per il Miglior libro di divulgazione del Premio Andersen 2014.


Questo grande libro mi ha colpito inizialmente per un motivo:
da piccola mi sono domandata in maniera insistente come vedessero gli animali, in particolare quelli che potevo osservare di più, come cani e gatti, e nessuno è stato in grado di darmi risposte concrete.
I miei genitori si ammutolivano e addirittura mi comprarono una videocassetta di Superquark in cui avrebbe dovuto spiegare "tutto" sulla vista dei gatti.
Eppure non ero ancora soddisfatta.
Oltre a non aver avuto abbastanza informazioni, mi chiedevo: E loro come fanno a saperlo?
Non è che un gatto possa raccontare come vede e, d'altronde, neanche una persona può sperimentarlo mettendosi nei panni di un felino.

Così sono cresciuta, e questa come tante altre domande che da bambini ci si fa, è stata coperta da tante cose da fare, tanti progetti e tante altre passioni.
Fino a quando ho visto questo libro!

Dopo una interessante spiegazione iniziale sul perché non tutti gli animali vedono allo stesso modo, Guillaume Duprat mostra venti favolose illustrazioni di animali  e del mondo nascosto dietro i loro occhi.

Attraverso delle finestrelle da sollevare, la stessa immagine iniziale di un paesaggio si rivela nella percezione dell’animale scelto seguendo leggi etologiche spiegate qui, con grande semplicità e concretezza.
Una scoperta continua che forse può insegnarci anche che le cose cambiano sempre a seconda di come le guardiamo e non sono mai solo in un modo.

Anzi, ora vi saluto e me lo vado a sfogliare di nuovo!